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Alessandro: il primo grande imperatore dell’Occidente. La sua conquista segna la scoperta occidentale dell’Oriente, la prima grande fascinazione di questo mondo e la tentazione di importare un modello di sovranità assoluta e divinizzata, un sogno e una visione di potere ambiziosa e fino ad allora inimmaginabile in Occidente. Oltre a questo lascito che inciderà profondamente sulle strategie imperialistiche romane, il saggio di Michele Lanza, scritto dopo approfondita preparazione e con rigore scientifico, analizza uno dei più intricati e complessi periodi della storia antica: quello che intercorre tra la morte di Alessandro il Grande (323 a.C.) e il definitivo assestamento del dominio romano in Asia minore (63 a.C.). Roma e l’eredità di Alessandro è soprattutto il frutto di preziose analisi e meditazioni sui riflessi ancora attuali di un periodo determinante dell’antichità, da parte di un autore che non è stato solo un erudito, ma un protagonista di primissimo piano nelle vicende più appassionanti e drammatiche della storia internazionale recente.
Michele Lanza (Torino, 8 giugno 1906 – Madrid, ottobre 1973) è stato un diplomatico e storico italiano. Arrestato dai nazisti dopo l’8 settembre per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò, raggiunge la Valsesia ed entrò nel movimento partigiano. è stato ministro plenipotenziario e poi ambasciatore a Baghdad, in Marocco e a New Delhi. Ha pubblicato numerosi libri anche con lo pseudonimo di Mario da Baranca e Leonardo Simoni.