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Il libro di Jacques Godechot è ancora oggi considerato uno dei punti di riferimento più autorevoli della storiografia napoleonica. La ben nota figura di Bonaparte quale imperatore dei francesi e re d’Italia, legislatore e abilissimo stratega militare, nonché artefice della definitiva trasformazione dell’ancien régime in società borghese, si trova qui delineata in quello che è un affresco insolito e originale, impreziosito dalle testimonianze di personaggi del calibro di Metternich, sir Walter Scott, Rostopc˘in e sir Hudson Lowe. Il volume mette in campo una vasta documentazione per offrire un ritratto a tutto tondo dell’uomo, dalla genialità e audacia senza eguali, che ha segnato in modo indelebile la storia del XIX secolo.
Jacques Godechot (Lunéville, 1907 - Saint-Lary-Soulan, 1989) è stato uno storico francese, noto per aver ampliato la nozione di Rivoluzione francese all’interno della sua teoria conosciuta come “Rivoluzione occidentale” o “Rivoluzione atlantica”. Lavorò all’Università di Strasburgo con altri grandi storici come Lucien Febvre e Marc Bloch. Sotto il regime di Vichy venne allontanato dall’insegnamento per le sue origini ebraiche, ma dopo la guerra fu nominato professore di Lettere all’Università di Tolosa. Morì nel pieno delle celebrazioni per il bicentenario della Rivoluzione francese, evento al quale aveva dedicato la sua carriera. Le sue opere più famose restano: La Grande Nation (1956), Les révolutions (1963), L’Europe e l’Amérique à l’époque napoléonienne (1967).