In quest'opera Toynbee analizza la storia delle guerre puniche secondo il cosiddetto approccio della "storia comparata", di tipica derivazione spengleriana. Secondo l'autore, infatti, la storia è sempre universale e nessun evento può essere analizzato individualmente ma va considerato parallelamente ai mutamenti del contesto. Ogni civiltà nasce dal vigore originario di una "risposta" alla "sfida" dell'ambiente fisico-sociale e attraversa fasi di sviluppo e decadenza. In quest'ottica il mondo greco e quello romano rappresentano un'unica civiltà, quella ellenica. Dalla descrizione del Mediterraneo prima del conflitto con Cartagine all'analisi degli effetti dell'invasione di Annibale nell'assetto economico, sociale e politico della penisola italiana, la civiltà romana è vista in stretto rapporto a tutte le civiltà del mondo ellenistico, dal Mediterraneo fino all'India. L'eredità di Annibale si spinge fino all'origine della struttura imperiale che sorgerà in maniera decisiva proprio dopo le guerre puniche. 

Arnold Joseph Toynbee (1889-1975), storico inglese e docente al Balliol College di Oxford. È considerato uno dei massimi esponenti della corrente britannica dello storicismo. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Storia comparata delle civiltà (1974) e Storia e religione. Alle radici delle civiltà (1984).