“Da ora in poi solo ai croati sarà permesso di vivere in questo paese che appartiene ai croati. Noi quindi agiremo contro quanti rifiuteranno di passare al cattolicesimo. Io ho completamente ripulito altre regioni, spazzando via tutti i serbi, di qualunque età, e se necessario farò altrettanto qui. Oggi non è considerato peccato uccidere un bambino di pochi anni, se rappresenta un ostacolo alla legge e all’ordinamento ustascia. Sebbene porti una veste religiosa, io sono stato spesso costretto a far ricorso al mitra, e sono pronto a scaricarlo anche dentro una culla.”

Sacerdote Dionis Juricev
capo del dipartimento religioso dello Stato Indipendente di Croazia

In rapporto al numero degli abitanti, nello Stato fantoccio della Croazia, tra il 1941 e il 1945 ebbe luogo il più grande genocidio che la storia ricordi: furono uccisi infatti, in quei quattro anni, 750.000 serbi, 60.000 ebrei e 26.000 zigani. Lo storico francese Edmond Paris in questo volume disegna il quadro storico di come si sia potuti giungere a uno sterminio di tali proporzioni e, raccogliendo prove e documenti storici, dimostra la responsabilità nelle epurazioni degli ustascia di Ante Pavelic´. Ma soprattutto coinvolge direttamente la Chiesa croata, responsabile di connivenza con le forze naziste, e la fazione collaborazionista nel tentativo, da sempre perseguito, di smembrare la Jugoslavia e di cancellare la parte serba-ortodossa e tutto quello che non fosse cattolico. Questo classico della storia balcanica racconta le atrocità commesse negli anni bui della Seconda guerra mondiale, ma mette in luce anche tutte le criticità recondite che saranno causa qualche decennio più tardi della fine della Jugoslavia.

Edmond Paris (1894-1970), nato a Parigi, è stato uno storico e filosofo francese, noto soprattutto per i suoi lavori sulla storia contemporanea della Chiesa cattolica. Tra le sue opere: Le Vatican contre la France (1957), Le Vatican contre l’Europe (1959-1969), Les Jésuites Armée secrète de la Papauté (1970).