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Quando Hammurabi ascese al trono, Babilonia era ancora un regno minore all’interno di un complesso sistema di città-stato. Tessendo le trame di una fitta rete di alleanze e approfittando dell’indebolimento degli Stati limitrofi, Hammurabi riuscì a sconfiggere uno dopo l’altro i suoi avversari e a riunire l’intera Mesopotamia in un’unica grande forza. Ma la notorietà del sovrano di Babilonia andò ben oltre l’abilità militare: con lui l’elemento semitico prese il sopravvento su quello sumerico, manifestandosi sia nel culto divino e nel rituale, sia nel sistema amministrativo fortemente centralizzato e nella promulgazione di una legislazione rigorosa e assolutamente indipendente dalla sfera religiosa. Il Codice di Hammurabi rappresenta, difatti, uno dei più grandi lasciti del “re dei Quattro paesi”.
Hartmut Schmökel (Waldenburg 1906 - Northeim 1991), eminente studioso della storia e della civiltà dell’Antico Oriente, è stato professore all’Università di Breslavia e di Kiev dove, dal 1938 al 1940, ha ricoperto la carica di preside della Facoltà di Teologia. In Italia sono stati pubblicati: Sumeri, assiri e babilonesi. Tre millenni nel paese dei due fiumi (1957), I sumeri (1959) e Ritrovamenti in Mesopotamia (1966).
Focus Storia, 11 dicembre 2019
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